martedì 10 aprile 2012

Lettera aperta per l’Assemblea dei Comuni del CISS di Borgomanero.

In occasione dell’Assemblea Consortile di giovedì 29 marzo 2012, tenutasi presso il Municipio di Bolzano Novarese, era presente una delegazione in rappresentanza del comitato 31 febbraio.

Il comitato seppur soddisfatto dell’esito positivo con il quale l’assemblea ha deliberato a favore dell’aumento della quota pro-capite per l’anno 2012, evitando l’imminente taglio dei servizi già dal primo di aprile procrastinandolo di un mese, rimane stupito del “come” questo sia stato raggiunto.

Se l’Assemblea non avesse deciso a favore dell’immediata approvazione dell’aumento di quota, sarebbe stato:

  1. Negare l’impegno assunto e il valore di quanto affermato dai genitori già nell’incontro del 05.03.2012 presso il SOMS, i quali si erano espressi a favore della compartecipazione a sostegno delle quote, attraverso il coefficiente ISEE.

  2. Non riconoscere che la chiusura dei servizi CISS non era mettere a “disagio” le famiglie, ma accrescere lo stato di crisi per la loro organizzazione interna e sociale, cancellando le opportunità di autonomia e integrazione dei ragazzi quali utilizzatori.

Nell’incontro del 5 marzo, i genitori avevano affermato di voler partecipare attivamente a costruire processi di soluzione alle problematiche delle politiche sociali, mentre l’animata assemblea ha evidenziato tre diverse linee comportamentali: una a favore del sostegno economico dei servizi, l’altra non schierata apertamente contro ma sostenitrice di architetture politiche non condivisibili, l’ultima con la convinzione di essere lì come uditori, perché già idealmente attivi verso una politica sociale nuova che li vedrà separati dalla gestione consortile.

Nessuno si è domandato: “Ma i genitori cosa ne pensano?”, essi erano lì forzatamente silenti ma consapevoli che i propri amministratori decidevano il futuro dei propri figli.

Il Comitato 31 Febbraio in merito alle scelte sulle nuove politiche sociali e in considerazione del piano di riordino regionale, evidenzia, che nei documenti ufficiali regionali si parla di: “Sono previste risorse dedicate all’incentivazione degli enti gestori che attraverso fusioni, accorpamenti o ristrutturazioni, ridefiniscono il proprio territorio di competenza per raggiungere la coincidenza con i distretti sanitari”, tali affermazioni impongono scelte verso una collegiale e condivisa politica sociale territoriale, fatta di strutture ed equipe professionali che ne sappiano garantire qualità, risparmio e razionalità nella gestione, quindi pienamente rispondenti agli indirizzi regionali.

E’ impensabile in uno scenario come quello descritto muoversi singolarmente o a piccoli gruppi di Comuni.

La proiezione e attuazione dei dettami regionali piemontesi, conduce a parer nostro a un miglior rapporto dei servizi verso gli utenti, essi sarebbero utilizzatori di una qualità e continuità professionale, atta a restituire dignità sociale e pari opportunità.

I genitori comprendono le difficoltà economiche che Comuni e Stato attraversano, non vogliono però essere i soggetti unici su cui scaricare i tagli, che si annunciano già gravi, anche se “solo” del 20%, raccolgono invece la proposta avanzata dal Sindaco di Bogogno, quella di sensibilizzare la cittadinanza affinché compia la scelta del 5x1000, quota che sarebbe utilizzata per le politiche sociali.

Il Comitato a sua volta propone per una più ampia collaborazione:

  • Essere informati sulle convocazioni dell’assemblea dei Sindaci.

  • Prevedere all’interno dello Statuto che regola la vita del CISS, la rappresentatività dei genitori con un proprio delegato. Adottare questa proposta ora significa prevederla anche per il nuovo ente gestore dei servizi sociali.

Firmato Comitato “31 Febbraio”